Gennaio è il mese del freddo e dell’influenza, meglio dunque tenerli a bada partendo da una spesa a base di frutta e verdura di stagione piuttosto che acquistare prodotti fuori stagione. I medici consigliano infatti di mangiare prodotti di stagione sia perché fanno bene alla salute sia perché meno cari rispetto a quelli fuori periodo.
Perchè comprare quindi una vaschetta di fragoline di bosco, provenienti da chissà quale serra, a prezzi altissimi quando quando abbiamo a disposizione le dolcissime clementine della Calabria o le arance di Sicilia? Per non parlare dei kiwi e, per gli amanti del sapore più aspro, dei mandarini.
Gli agrumi sono pieni di vitamina C e bioflavonoidi. Non solo rafforzano il sistema immunitario ma fanno parte della nostra famosa dieta mediterranea, tanto decantata dal dottor Ancel Keys, noto nutrizionista del secolo scorso. Parlando di agrumi mi soffermerei anche sulla buccia, gustosa da mangiare o per condire i nostri dolci la buccia può benissimo essere utilizzata per profumare l’ambiente in modo del tutto naturale. Basta seccarla per qualche minuto nel forno.
Passiamo alle verdure. A gennaio si può mangiare una grossa varietà di verdure: cavoli, broccoli, cappucci, verze, radicchio, indivia riccia, scarola, lattuga invernale. La lista è bella lunga e comprende anche le rape, le cicorie, i radicchi, la zucca e i buonissimi spinaci. Tutti prodotti che si prestano a ricette veloci, semplici ed economiche.
Anche il pesce ha la sua stagione e a mangiarlo, almeno tre volte la settimana, come dicono i nutrizionisti fa davvero bene all’organismo. Il pesce azzurro, sui banchi proprio in questo periodo, non solo è ricco di acidi grassi omega 3, utili contro le patologie cardiovascolari, ma è un ottimo personal trainer di chi ad invecchiare non ci pensa proprio. Le alici, le sardine e gli sgombri fanno parte di un intero patrimonio culinario da salvaguardare.
Mangiare pesce di stagione è importante anche per garantire a chi vive di pesca di sopravvivere in un mercato dalla concorrenza spietata e dipendente dalla stagionalità del venduto. Un pesce fuori stagione, magari proveniente da quei paesi che non rispettano norme né disposizioni sul blocco della pesca fa male a chi lo mangia e a chi lo vende, perché aumenta il pericolo di estinzione.
Per non parlare poi dell’inquinamento prodotto dagli aerei che consegnano in sole 24 ore merluzzo pescato dall’altra parte del mondo; e poi, chi garantisce ai pescatori che questa politica li aiuterà a non soccombere?
Comprare prodotti di stagione quindi per salvaguardare l’ambiente, la nostra salute e perchè no anche il nostro sistema economico.
Dal sito: http://www.tuttogreen.it